Comunidad Inti Wara Yassi – Parque Machia

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Il bello di questo viaggio è la possibilità di sconvolgerlo repentinamente, dicesi: Libertà!

Risulta incredibile come un volantino in una bacheca di un ostello di La Paz possa stravolgere completamente i piani di un viaggio, certo questo non sarebbe stato possibile se non aiutato da altri fattori, primo fra tutti l’essere comunque appagati inerentemente all’esperienza ciclistica: le condizioni estreme, quelle più impegnative e stimolanti, le abbiamo superate pedalando contro venti di 100 km/h, portando la bici su salite che si impennavano fino a superare i 4.000 m slm, dormendo isolati da tutto ciò che possa ricordare la civiltà, camminando ad altezze che nessun picco in Europa è in grado di raggiungere, sfrecciando su discese non adatte a cuori deboli o a chi soffra di vertigini.

Non va esclusa inoltre l’impossibilità di raggiungere quella che era la nostra prossima motivazione (Machu Picchu) nel modo desiderato: l’Inca Trail non ha posti disponibili fino al prossimo 18 ottobre e questo viaggio ci ha insegnato che la fatica di raggiungere un luogo te lo fa apprezzare molto di più che esservi semplicemente “scaricati” di fronte da un autobus.

Con queste basi non è difficile aggiungere un po’ di…follia a questo viaggio che nei momenti precedenti la partenza veniva etichettato come “pazzia pura” da quasi tutti quelli che ci stavano accanto.

Da qui nasce un nuovo progetto e, dopo aver provato a donare qualche speranza in più a persone che non hanno la nostra stessa fortuna di potersi scegliere una vita comoda, ora tentiamo di portar qualcosa di buono anche al mondo animale.

Questa volta non chiediamo contributi o donazioni, ma agiremo noi stessi quali volontari nel Parque Machia, uno dei tre in Bolivia dove la Comunidad Inti Wara Yassi (per maggiori informazioni potete visitare la loro homepage: http://www.intiwarayassi.org) accoglie animali debilitati (da circhi, zoo o feriti in natura) con l’obiettivo di reintegrarli nel loro habitat dopo un periodo di riabilitazione.

Dopo oltre 7.000 km decidiamo quindi di appendere le biciclette al chiodo e di spendere quest’ultimo mese che ci resta in Sud America portando a passeggio simpatici puma in mezzo alla giungla, raccogliendo frutta per sfamare vivaci scimmie o lavare miti orsi andini.

22. La Paz – Huayna Potosi – The Death Road

E’ oramai luogo comune il fatto che a volte risulti benefico sia fisicamente che mentalmente prendersi una pausa dalle nostre amate biciclette. Quindi arrivati a La Paz, abbiamo deciso di andarci a fare una passeggiata rilassante su un monte qui nei paraggi. Risultato: ascensione dell’ Huayna Potosi, 6088m s.l.m.. Giusto per continuare a riposarci abbiamo deciso di percorrere la famosa “Ruta de la Muerte”, una strada sterrata che dai 4700m scende ai 1200m, si passa dall’essere circondati dall’innevata Cordillera Real all’essere sommersi dalla giungla amazzonica.